E qui lo sguardo della sua scultura, fuori da un residuo figurativo apparente, è protagonista di quel mondo ignaro ma eterno, capace di rievocare l’originario senso dell’esistenza come espressione di una realtà che vuole ripartire dalla bellezza, anche se lacerata, corrosa e spezzata. Un risorgimento di materia che dà vita a frammenti di una nuova figurazione abitata da spazi solo apparentemente vuoti dove riecheggiano voci perdute o ritrovate.
IL DORMIENTE, 2016 | terra, lamiera, pigmenti e resina su ferro