L’arte moderna e contemporanea e l’eccellenza raggiunta da taluni suoi artefici, a partire dalla seconda metà del Novecento, ci sorreggono nella consapevolezza di un dialogo ininterrotto fra Pensiero e Bellezza che abita, inestinto e inestinguibile, il susseguirsi dei secoli.

Nella differenza di stili, linguaggi, tecniche espressive, resiste, infatti, una filosofia dell’ “et…et” che sovrasta, massimale, la miserrima concezione dell’ “aut…aut”, oggi purtroppo  diffusa a varie latitudini.

È, dunque, proprio in questi termini olimpici e apicali che Lucio Fontana e Alighiero Boetti, Alberto Burri e Mario Schifano, Agostino Bonalumi e Christo, Victor Vasarely ed Emilio Vedova, Giuliano Vangi ed Elena Rede interloquiscono con un pubblico a cui non faccia difetto la necessaria sensibilità e per spingersi verso quelle cime vertiginose, di Pensiero e di Bellezza appunto, che sono, eloquenti, i loro capolavori.