Un onore infinito partecipare alla meravigliosa mostra del maestro Armodio, grande artista vivente che adoro fin dalla prima volta che ho ammirato una sua opera in un momento in cui l’arte contemporanea raramente riusciva ad emozionarmi. L’evento curato magistralmente dal professor Giovanni faccenda ha condotto tutti i presenti nell’ incanto di un laddove fuori dal tempo.

“L’immaginazione segue le indicazioni dell’anima, in un itinerario visivo ed espressivo che ha radici interiori. Vi si mescolano attimi, storie, fatti che avvengono, forse solo nella mente di Armodio, mentre la sua mano abilissima approfondisce vuoti che diventano essi stessi territori di ricerca”. Così scrive il professor Faccenda nel catalogo da lui curato.

“Le sue opere sembrano dei dettagli apparentemente fini a sé stessi, in realtà il dettaglio diventa qualcosa che coinvolge, diventa un senso più complesso, non si ferma sulla piccola cosa. E così le opere di Armodio trasmettono una potenza ed un’educazione estetica straordinarie. E l’educazione estetica è quella che ti porta a capire quali sono le cose belle. Nella bellezza si vede il senso di un mondo che ti viene raccontato da un artista” così commenta lo straordinario intervento del professor Stefano Zecchi.

(nella foto: la Blogger Bianca Ferro, il maestro Armodio, l’artista Elena Rede)

 

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